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Astronomìa nova.

Opera principale di Giovanni Keplero, pubblicata a Praga nel 1609. Vi è esposta la storia della scoperta della legge delle aree, conosciuta col nome di seconda legge di Keplero e vi si intravede una parziale intuizione della legge della gravitazione universale. Secondo Keplero è indubbia l'esistenza di una forza sconosciuta, al di là della forza di attrazione terrestre, che costringe due corpi vicini e fuori della sfera di attrazione di un terzo corpo, ad attrarsi in ragione diretta della loro massa. Infatti se la Luna e la Terra non fossero trattenute nelle loro orbite rispettive da "qualche forza vitale, o altra, esse dovrebbero precipitare l'una sull'altra". A quest'opera vanno collegati i successivi lavori di Keplero, l'Armonia del mondo (in cui si trova la famosa terza legge di Keplero: "I quadrati dei tempi di rivoluzione dei pianeti attorno al Sole stanno tra loro come due cubi delle loro distanze medie dal Sole"), l'Epitome dell'Astronomia copernicana, specie di compendio delle ricerche di Copernico, di Galileo e sue, e le Tavole Rodolfine, fondate sulla nuova ipotesi eliocentrica del moto ellittico.